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La Deludente Performance Economica Italiana: Pil in Calo nel Secondo Trimestre 2023

La Deludente Performance Economica Italiana: Pil in Calo nel Secondo Trimestre 2023

La performance economica dell’Italia nel secondo trimestre del 2023 è risultata ancora più deludente del previsto, con il Pil che ha registrato una contrazione dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Questo dato è stato rivisto al ribasso dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), che aveva inizialmente stimato una diminuzione congiunturale dello 0,3% alla fine di luglio.

La principale causa di questa flessione è stata l’andamento negativo della domanda interna, che ha influenzato pesantemente l’economia. L’Istat ha precisato che la domanda estera ha fornito un contributo neutro, mentre la domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto ben 0,7 punti percentuali alla variazione del Pil. I consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private non hanno registrato alcuna crescita, mentre gli investimenti fissi lordi e la spesa delle amministrazioni pubbliche sono diminuiti rispettivamente dello 0,4% e dello 0,3%. Le scorte, al contrario, hanno contribuito positivamente con 0,3 punti percentuali.

Questa frenata economica sta cominciando a produrre effetti negativi sull’occupazione, con una diminuzione del numero di occupati che si è verificata per la prima volta da novembre dell’anno precedente, con 73.000 posti di lavoro in meno. Questa situazione mette il governo di Giorgia Meloni di fronte a sfide ancora più complesse nella ricerca di coperture per la manovra economica, soprattutto considerando che i consumi sono stagnanti e gli investimenti in calo.

L’Istat ha evidenziato che tutti i principali indicatori della domanda interna stanno diminuendo, con un calo dello 0,3% nei consumi finali nazionali e un declino dell’1,8% degli investimenti fissi lordi. Anche le importazioni e le esportazioni hanno registrato una contrazione dello 0,4%. Inoltre, il valore aggiunto in agricoltura, industria e servizi ha subito cali dell’1,3%, dell’1,4% e dello 0,1% rispettivamente.

A livello internazionale, l’economia italiana ha registrato una performance inferiore rispetto alla media europea e ai principali partner commerciali. Mentre l’Italia ha visto una contrazione del -0,4% nel Pil, gli Stati Uniti hanno registrato una crescita dello 0,6%, la Francia dello 0,5% e la Germania è rimasta stabile. Questi dati hanno portato l’Istat a rivedere al ribasso le previsioni per l’anno, con una crescita acquisita del Pil italiano per il 2023 del +0,7%, rispetto alla precedente stima di +0,8%.

Nel complesso, l’economia italiana è alle prese con sfide significative, anche a causa di una congiuntura internazionale poco favorevole, con la Germania in recessione e segnali di rallentamento nell’area dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). La fiducia delle imprese è in calo in tutti i settori, e segnali di preoccupazione provengono anche dai servizi, con una diminuzione del fatturato e delle vendite al dettaglio. Inoltre, l’export in volume sta perdendo terreno.

In conclusione, l’economia italiana si trova ad affrontare una sfida significativa, e il governo dovrà rivedere le sue previsioni e adottare strategie efficaci per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro.

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