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Longola sul Sarno : Alla scoperta del villaggio preistorico nei pressi del fiume

Longola sul Sarno : Alla scoperta del villaggio preistorico nei pressi del fiume

Il villaggio preistorico nei pressi di Longola sul Sarno è nella quiete delle campagne agricole.
Un sito archeologico lungamente dimenticato che rivela tracce affascinanti di un passato lontano. Il villaggio di Longola, risalente alla Prima Età del Ferro, emerse sulle sponde del fiume Sarno, un’area oggi tristemente famosa per alti livelli di inquinamento. Questo contrasto tra un glorioso passato e la realtà attuale sembra quasi inimmaginabile. Tuttavia, tra gli echi del tempo, Longola si erge come un misterioso frammento di storia.

Lontano dall’attenzione del mondo moderno, l’area in questione ospita oggi un cantiere eccezionale, un sito umido che, in passato, era una palude. Qui, nel fango, sono stati riscoperti resti di capanne, frammenti di utensili da carpentiere e persino ceste intrecciate. Questi oggetti sembrano riportarci alla vita di un’epoca passata, animando il fitto bosco di pali conficcati nel terreno – un intricato sistema di supporto per gli isolotti artificiali su cui Longola sorgeva.

Questo villaggio antico era un esempio di ingegnosità umana, poiché era costruito su isolotti bonificati appositamente. Qui, le capanne sorgevano per scopi abitativi e per attività artigianali. Questo approccio alla collocazione era necessario a causa delle condizioni naturali dell’area, con un Sarno che spesso allagava, creando zone umide e ostili. Paradossalmente, è proprio questa presenza d’acqua che ha consentito la straordinaria conservazione del sito nel tempo, grazie alla minore attività dei batteri che normalmente decompongono i materiali organici.

Oltre a contenitori in ceramica di vario genere, emergono oggetti in bronzo, osso e legno, stuoie e persino canoe che un tempo navigavano gli antichi canali. Uno straordinario assortimento di frammenti vegetali sopravvive attraverso i millenni, offrendo preziose informazioni per gli studiosi attraverso analisi archeobotaniche che aiutano a comprendere il paesaggio antico e le risorse naturali sfruttate dalla comunità.

Gran parte di questa preziosa collezione di reperti è esposta all’Antiquarium di Boscoreale, a breve distanza dal sito stesso. La visita a questo museo rappresenta una finestra affascinante sul passato e vale sicuramente la deviazione.

Esplorare il sito archeologico offre non solo l’opportunità di immergersi nella storia, ma anche di godere della bellezza naturale lungo le rive del fiume Sarno. Una volta luogo di diletto e pesca fino al secolo scorso, il fiume rivela oggi scorci incantevoli. Ricostruzioni fedeli delle capanne protostoriche consentono ai visitatori e agli studenti di gettare uno sguardo sulla vita quotidiana durante l’Età del Ferro.

Poco distante dal sito archeologico, un parco naturale si estende lungo le sponde del fiume Sarno, offrendo una piacevole passeggiata attraverso un ambiente naturale intatto. In un’epoca in cui il passato e il presente si fondono, Longola sul Sarno ci invita a riflettere sulla resilienza dell’umanità e sulla bellezza intrinseca di un’area che ha visto la nascita e la crescita di una comunità antica.

Nel novembre 2000, durante scavi per un depuratore nel fiume Sarno a Longola, Poggiomarino, emersero reperti archeologici significativi. La Soprintendenza Archeologica di Pompei, diretta da Piero Giovanni Guzzo, fu informata. I primi esami effettuati dagli archeologi fecero sospendere i lavori, rivelando una scoperta eccezionale.

Sotto la guida della dott.ssa Caterina Cicirelli della Soprintendenza Archeologica di Pompei e della prof.ssa Claude Albore Livadie dell’Istituto nazionale delle Ricerche (CNRS Parigi), gli scavi continuarono. L’equipe multidisciplinare migliorò la comprensione dell’ambiente e ricostruì il modello dell’insediamento.

L’intervento permise di recuperare informazioni chiave sul passato e portò alla luce una scoperta straordinaria: nei 1600 mq di scavo, a 4 metri di profondità, fu scoperto un villaggio perifluviale del II millennio a.C., eccezionale nel panorama della protostoria europea. Questa scoperta unica è legata alle caratteristiche dell’insediamento e alla sua possibile connessione con le città di Pompei e Nuceria, che sorsero nello stesso periodo storico.

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